L’11 novembre si ricorda San Martino di Tours a Parma e dintorni. San Martino era uno dei santi più popolari in epoca medievale in Europa e nel nostro territorio permangono tradizioni, luoghi e immagini legate al santo.
Ma chi era San Martino?
La storia di San Martino di Tours
Martino nasce all’inizio del IV secolo nell’attuale Ungheria. È figlio di un veterano dell’esercito imperiale e il suo nome, che rimanda a Marte, il dio della guerra, ne prefigura il destino. Martino diventa infatti un cavaliere e viene inviato in Gallia.
In un freddo giorno di novembre la sua vita cambia: impietosito da un mendicante infreddolito, Martino divide con lui il suo mantello tagliandolo in due con la spada. La sua generosità è compensata da un breve intervallo di bel tempo, che ogni anno si ripete.
Lasciata la carriera militare Martino si dedica all’evangelizzazione e fonda comunità di monaci. Grazie alla sua fama di uomo caritatevole e giusto, viene acclamato vescovo di Tours, dove verrà sepolto in un’umile tomba che diventa meta di pellegrinaggio. Sulla tomba di San Martino sorge la basilica di Tours, città gemellata con Parma dal 1979.
San Martino di Tours a Parma: il Museo Diocesano
Una lastra di marmo del XII secolo esposta al Museo Diocesano di Parma raffigura l’incontro tra il santo e il povero. Un scritta in latino nel bordo superiore identifica chiaramente l’episodio.
Lo scultore si concentra con grande efficacia sui due personaggi. San Martino di Tours a Parma non è rappresentato a cavallo ma la sua condizione di cavaliere è indicata dal suo aspetto: indossa un mantello molto ampio, una ricca veste e dei calzari, i suoi lunghi capelli sono intrecciati con eleganza. Il pellegrino invece è a torso nudo, porta una scarsella a tracolla, indossa una sorta di gonnellino trattenuto da una cintura ed è scalzo.
La lastra faceva parte dell’arredo marmoreo dell’antica Cattedrale ed è una fra le tante preziose testimonianze del passato di Piazza Duomo e della Cattedrale che si possono ammirare al Museo Diocesano.
San Martino di Tours a Parma e dintorni
Sulla strada che da Parma porta a Colorno si trova l’antico monastero cistercense di San Martino dei Bocci, costruito a partire dal 1298 da monaci provenienti da Chiaravalle della Colomba presso Piacenza.
Il monastero noto come la Certosa di Paradigna è stato restaurato e ora i suoi ambienti molto suggestivi ospitano la raccolta di arte moderna dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). Passato e presente convivono nel nome di San Martino di Tours a Parma!
San Martino di Tours a Parma: tradizioni popolari
La festa cristiana di San Martino coincide con l’antico capodanno pagano dei Celti, che cadeva proprio all’inizio di Novembre con la fine della stagione del raccolto. Era il momento di passaggio: a San Martino in campagna scadevano i contratti agricoli e gli affitti, quindi i braccianti si trasferivano da un podere all’altro cambiando casa. Ancor oggi “fare San Martino” – o meglio fär san Martén – a Parma è sinonimo di traslocare.
San Martino di Tours è anche il patrono di alcuni paesi della provincia di Parma; l’11 novembre a Noceto, Traversetolo e Palanzano si tengono fiere molto attese.
Alcuni detti sottolineano il legame tra San Martino e i ritmi stagionali: “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino” “Per San Martino spilla la botte del buon vino”.