Gli affreschi di Parmigianino nella Rocca di Fontanellato nei dintorni di Parma sono un tesoro inatteso, tutto da scoprire. La storia di questo piccolo capolavoro ha inizio nel 1524 quando il signore di Fontanellato, Galeazzo Sanvitale diede incarico a Francesco Mazzola, meglio noto come Parmigianino, di affrescare un piccola stanza con il mito di Diana e Atteone.

Parmigianino, benché allora appena ventenne, era un pittore di talento e aveva già dato prova della sua abilità lavorando all’interno della chiesa del Monastero benedettino più importante di Parma: San Giovanni Evangelista.

Parmigianino nella Rocca di Fontanellato: un pittore di talento e un conte erudito

 

 

 

 

 

 

 

Ecco i ritratti dei due protagonisti della storia, entrambi realizzati da Parmigianino in quegli anni. A Fontanellato il pittore ritrasse il suo committente Galeazzo Sanvitale elegantemente abbigliato, con un’armatura militare alle spalle e un medaglione tra le mani (il ritratto ora si trova a Capodimonte).

L’autoritratto allo specchio, ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna, fu dipinto da Parmigianino proprio allo scopo di dimostrare la propria straordinaria abilità e guadagnarsi i favori di Papa Clemente VII (obiettivo effettivamente raggiunto).

L’affresco nella Rocca di Fontanellato: Diana e Atteone

Parmigianino nella Rocca di Fontanellato

 

 

 

 

 

 

 

Nella Rocca di Fontanellato Parmigianino affrescò le volte di una piccola stanza al pianterreno del castello, probabilmente un camerino privato, forse uno studiolo o una sala da bagno.

Nelle lunette è dipinta la storia di Atteone, lo sfortunato giovane che durante una caccia al cervo venne tramutato in preda e sbranato dai propri cani per la colpa, del tutto involontaria, di essersi imbattuto in Diana al bagno con le sue ancelle. Nel soffitto un pergolato di rose bianche si apre su un cielo azzurro con al centro uno specchio.

L’affresco è di raffinata eleganza, nonostante racconti un episodio violento e le diverse interpretazioni che ne hanno proposto i critici, senza giungere a una spiegazione univoca, non fa che aumentarne il fascino.

Ma la Rocca di Fontanellato ha in serbo altre sorprese …

La Rocca di Fontanellato: una storia secolare

La Rocca si erge al centro del paese di Fontanellato. Venne costruita nel XV secolo come fortezza con mura merlate e  quattro torri negli angoli. Era ed è circondata da un fossato dove nuotano placide le carpe. I signori locali, Conti Sanvitale, attraverso le generazioni l’hanno ristrutturata e abbellita internamente ed esternamente trasformandola in una residenza nobiliare. Nel 1948 il Comune di Fontanellato la acquistò dall’ultimo conte: Giovanni Sanvitale.

Il percorso di visita comprende diverse stanze del piano terra e del primo piano che contengono arredi, opere d’arte e armi che fanno parte della storia secolare della Rocca.

Le mura del castello racchiudono un piccolo giardino pensile e una camera ottica che risale al XIX secolo per sorprendere familiari e ospiti. Un ingegnoso sistema di lenti e specchi consente di vedere ciò che accade sulla piazza principale come se si disponesse di un televisione a circuito chiuso!

Fontanellato si trova a circa 19 km. da Parma. La famiglia Sanvitale è solo una delle famiglie nobiliari che possedevano castelli e rocche nei dintorni di Parma; consultate il sito dei Castelli del Ducato e la sezione Un territorio da scoprire di questo sito per altre informazioni.