C’è un quartiere che racchiude tutta la storia della mia città e che ne rappresenta l’aspetto più popolare: è l’Oltretorrente. Situato di la da l’acqua del torrente Parma, dal quale trae il nome, questo nucleo abitato si è sviluppato nel corso del tempo lungo un tratto urbano della via Emilia, antico decumano della colonia romana fondata nel 183 a.C.
L’Oltretorrente oggi
Facendo una passeggiata lungo l’attuale via D’Azeglio, che ricalca l’originaria via consolare, non si può non restare affascinati di fronte ai numerosi e imponenti monumenti, ai borghi caratteristici e alla spiccata vivacità dell’intero quartiere Oltretorrente. Un quartiere in continua evoluzione, che mantiene però solidi legami col suo passato, grazie a una storia che affonda le radici nella più remota antichità di Parma.
Tra Roma e i Farnese
I leoni in pietra riemersi da una necropoli romana, le case torri medievali e l’elegante porticato quattrocentesco dell’Ospedale Vecchio attestano la continuità abitativa della zona. Il rinnovamento edilizio più significativo si ebbe però nel tardo Rinascimento grazie ai Duchi Farnese. Essi dotarono l’Oltretorrente di tre edifici religiosi particolarmente scenografici: l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di Santa Maria del Quartiere e il Complesso della Santissima Annunziata, dall’originalissima architettura esterna.
Colori, sapori e personaggi
Vale la pena di andare a spasso per l’Oltretorrente anche per i suoi angoli insoliti e particolari. Vicoli, stradine e piazzette sono caratterizzati da case modeste ma pittoresche e dalla presenza di locali dove è possibile gustare un’ampia varietà di sapori. E’ qui che si ritrova la vera anima del quartiere, sanguigna e ribelle. Perfettamente incarnata dal suo figlio più illustre, nato proprio in uno di questi borghi: il grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini.