La violetta di Parma è il fiore simbolo della nostra città e l’Orto Botanico, in pieno centro storico, è un luogo affascinante che la custodisce gelosamente.

 

 

L’Orto Botanico di Parma

L’attuale Orto Botanico di Parma fu fondato nel 1770 per volontà dell’abate Giambattista Guatteri con il patrocinio del duca Don Ferdinando di Borbone. La sua estensione è modesta, ma è ricchissimo di specie vegetali che si fondono in un insieme di grande armonia.

L’architetto di corte Ennemond-Alexandre Petitot ha progettato l’elegante facciata in stile neoclassico delle serre monumentali  dove si ammirano le piante tropicali acquatiche, succulente e insettivore, fonte di grande curiosità e stupore.

 

Serre monumentali del Petitot (FILEminimizer)

 

Uscendo dalle serre si può passeggiare nell’Arboreto, la cui parte centrale ha conservato l’aspetto originario di giardino all’italiana.

Qui si trova la pianta simbolo dell’Orto Botanico, un maestoso Gingko Biloba di sesso maschile risalente al 1791. Questo albero ha origini molto antiche e proviene dalla  Cina. Il suo nome significa albicocca d’argento, perché il suo seme rosa è ricoperto da una sostanza cerosa argentata.
E’ impossibile non restare incantati da questa pianta, vero e proprio fossile vivente!

Chioma del Gingko Biloba (FILEminimizer)Arboreto e serre (FILEminimizer)

 

La visita prosegue con le collezioni esterne: le rose botaniche e antiche, Pelargonium appartenenti alla famiglia delle Geraniacee, bonsai, piante acquatiche e di ambiente umido – tra cui le ninfee e il papiro.
L’Orto Botanico custodisce inoltre una collezione di preziosi erbari,  appartenuti a personaggi illustri.

 

Stagno artificiale (FILEminimizer)Erbari di Giorgio Jan

 

 

 

 

 

 

 

La violetta di Parma

E la violetta di Parma? In primavera l’olfatto vi aiuterà a individuarla! Infatti la violetta di Parma è frutto di una selezione volta a massimizzarne il profumo. La varietà “viola odorata duchessa di Parma” è stata poi così denominata per celebrare l’ingresso di Maria Luigia nel ducato nel 1816.
E’ una violetta a fiore doppio che non è presente in natura e si propaga grazie a tecniche colturali perché i suoi petali sono così fitti da non lasciare spazio a stami e pistilli.
E’ una pianta fragile che teme il gelo e il caldo, ma i suoi petali color viola malva dal cuore bianco regalano bellezza e un profumo intenso e delicato da novembre a maggio.

 

Violetta di Parma

 

La Duchessa Maria Luigia amava questo fiore e così furono create essenze, dolcetti, erbari, livree e servizi da tavola legati alla violetta di Parma.
Forse lo scrittore Marcel Proust fece riferimento proprio a questa predilezione quando definì Parma “color malva” … La magia di un profumo che evoca una città e un’epoca …

 

Violetta di Parma

Tante sono le suggestioni legate alla violetta di Parma e alla Duchessa Maria Luigia: scegliete l’itinerario “Profumo di violetta” per un percorso sensoriale in città!