Nel 1714 Elisabetta Farnese, principessa di Parma, figlia del defunto duca Odoardo II, lasciò la città con il titolo di regina di Spagna per raggiungere il suo sposo, Filippo V, il primo monarca spagnolo della dinastia dei Borbone.

Le nozze furono un successo diplomatico per i Farnese. La sposa, ventunenne, segnata dal vaiolo, era stata definita “una buona lombarda impastata di butirro e formaggio” dall’abate piacentino Giulio Alberoni, ambasciatore parmigiano di Parma alla Corte di Madrid.  Lo sposo, di dieci anni più vecchio, era vedovo da pochi mesi, aveva due figli maschi e un’indole sensuale e propensa alla depressione.

Nozze fastose

I Farnese celebrarono sontuosamente le nozze, in un trionfo di gigli azzurri (farnesiani) e oro (borbonici). Il pittore di corte Ilario Spolverini documentò la cerimonia e i festeggiamenti in una serie di dipinti tuttora visibili nel palazzo del Comune di Parma e presso i Museo civici di Piacenza.

 

 

 

 

 

 

Il re di Spagna non era presente alle nozze celebrate per procura nella Cattedrale di Parma, ma attendeva la sua sposa in Spagna. Perciò Elisabetta Farnese con un gran corteo si diresse in Liguria per raggiungere la Spagna via mare. Ai confini del Ducato sostò a Borgotaro e congedò gran parte del seguito per proseguire il viaggio con pochi dignitari.
A passeggio per Borgotaro si possono ancora vedere i segni del passaggio di Elisabetta: il monumento con il busto della regina racchiuso in un ovale in marmo e gli stucchi e i cartigli che decorano Palazzo Boveri, dove soggiornò.

Un lungo viaggio e una grande regina

Nei primi giorni di ottobre Elisabetta si imbarcò a Sestri Levante, ma una forte provocò un colpo di scena. La novella regina di Spagna soffrì talmente il mal di mare che sbarcò a Genova, determinata a non imbarcarsi mai più.
Il suo viaggio verso la Spagna proseguì quindi, lento e tortuoso, via terra e durò tre mesi, invece della settimana preventivata.
Forse Elisabetta scelse deliberatamente un viaggio interminabile per rinviare l’incontro con Filippo e rafforzare la propria immagine di sovrana onorata ad ogni tappa del suo lungo viaggio. Sicuramente la giovane principessa si rivelò una regina autorevole, risoluta e dotata di grande acume politico.

I figli di Elisabetta Farnese

Il destino fu propizio a Isabel de Farnesio e alla sua discendenza. La linea maschile dei Farnese si estinse con lo zio Antonio e i figli di primo letto del marito Filippo V morirono prematuramente. Il primogenito di Elisabetta, don Carlo di Borbone, divenne così dapprima duca di Parma e Piacenza, poi re di Napoli e infine re di Spagna.
Il suo secondogenito, don Filippo di Borbone, divenne duca di Parma. La città visse un’epoca di splendore a cui risalgono i preziosi volumi di Bodoni, la Biblioteca Palatina, l’origine delle collezioni del Museo Archeologico e della Galleria Nazionale e le architetture neoclassiche di Alexandre Ennemond Petitot.

Grazie all’itinerario Parma capitale ducale potrete scoprire la storia e i protagonisti di una città che è stata capitale per tre secoli, immergendovi nell’atmosfera di una corte piccola, ma ambiziosa.