Al Complesso Monumentale della Pilotta si può ammirare il bel “Ritratto della figlia” di Élisabeth Vigée Le Brun, che la pittrice francese donò all’Accademia di Belle arti di Parma nel 1792. Perché questo dono? Qual è il legame tra la pittrice della regina Maria Antonietta e Parma?

La risposta sta in una storia tutta al femminile che si svolge tra fine Settecento e inizio Ottocento …

Autoritratto Élisabeth Vigée Lebrun 1782 National Gallery Londra

Élisabeth Vigée Le Brun pittrice prediletta di Maria Antonietta

Élisabeth Vigée è figlia d’arte. Il padre è un ritrattista che ne riconosce il talento precoce e la avvia alla pittura.
Ventenne è già una pittrice di successo, molta apprezzata dall’alta società parigina settecentesca non solo per le doti artistiche, ma anche per il garbo e l’eleganza.
Sposa Pierre Le Brun, mercante d’arte, anche se il suo talento le dà un’indipendenza economica davvero insolita per l’epoca – infatti non abbandona il cognome da ragazza ..

Profilo Maria Antonietta museo Lombardi – Parma

Maria Antonietta ritratta da Élisabeth Vigée Le Brun nel 1783

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1778 Élisabeth Vigée Le Brun ha 23 anni e ritrae la regina Maria Antonietta, sua coetanea. Riesce a donare grazia pensosa a un volto non bello – come dimostra il profilo poco lusinghiero nel ritratto del museo Glauco Lombardi di Parma.
Élisabeth sapeva “cogliere la bellezza anche dove non era facile trovarla e aggiungere fascino al fascino” diceva di lei il marito.
Diventa la pittrice della regina, di cui dipinge molti altri famosi ritratti, e viene ammessa alla Accademia Reale di pittura e scultura.

Élisabeth in viaggio in Europa

Nel 1798 allo scoppio della Rivoluzione francese, Elizabeth lascia Parigi e la Francia con la figlia e la governante. E’ troppo vicina alla corte per sentirsi sicura, così parte per un Grand Tour che la porterà in Italia e in Europa.
Intanto il mondo che ha conosciuto, amato e ritratto, viene travolto dal Terrore.

Élisabeth Vigée Le Brun a Parma

Il ritratto della figlia di Élisabeth Vigée Lebrun a Parma

Élisabeth Vigée Le Brun a Parma

La sua fama di pittrice la precede e le dà accesso a tutte le corti d’Europa: Vienna, Londra, San Pietroburgo …
In Italia viaggia da Torino a Napoli studiando e apprezzando i capolavori dell’arte italiana, frequentando potenti e intellettuali, lavorando incessantemente. Tornerà in Francia solo nel 1802.

Nel 1789 e nel 1792 sosta a Parma: ammira la cupola di Correggio nella nostra Cattedrale e nel 1792 viene nominata membro onorario dell’Accademia di Belle Arti. In questa occasione dona all’Accademia il ritratto della figlia dodicenne – che lei chiamava affettuosamente Brunette. Era tradizione che un artista presentasse una sua opera come requisito per l’ammissione alle accademie d’arte più prestigiose. Un atto d’omaggio reciproco, insomma, e un ulteriore riconoscimento per una grande professionista, grande interprete di un’epoca.

Tra Settecento e Ottocento Parma era una tappa obbligata del Grand tour per i viaggiatori europei e americani – scopritene anche voi il fascino attraverso la pagina Parma capitale Ducale.
Se la storia di Élisabeth Vigée Le Brun vi ha affascinato, vi consiglio il libro “Le disobbedienti” di Elisabetta Rasy: racconta di donne che hanno cambiato il mondo dell’arte uscendo dagli schemi – proprio come Élisabeth.
Dopo tutto questo post è stato pubblicato l’8 marzo in omaggio alle donne!