Uno dei più bei gioielli che Parma offre ai suoi visitatori è sicuramente la Camera di San Paolo affrescata all’inizio del Cinquecento dal giovane Correggio per l’appartamento privato della colta badessa Giovanna da Piacenza nel Monastero benedettino di San Paolo.
Gli affreschi sono giunti fino a noi in buone condizioni e la loro armoniosa bellezza ci conquista immediatamente.
Lo sguardo è catturato dal verde pergolato che Correggio ha dipinto sulla volta, dai putti giocosi che lo popolano, dalle lunette in finto marmo che raffigurano personaggi mitologici, dal fregio con le teste di ariete e dai teli di lino che svelano piatti e brocche lucenti.
Ci colpisce infine la figura della dea Diana su un cocchio che sulla cappa del camino tra le due finestre sembra indicare la direzione.
Ma cosa rende davvero unica la Camera di San Paolo?
Innanzitutto è insolito trovare un camerino di questo tipo in ambienti monastici; negli affreschi di Correggio non c’è alcun palese riferimento religioso e gli studiosi non sono concordi sull’interpretazione delle figurazioni.
Inoltre è interessante il confronto con la stanza adiacente, affrescata pochi anni prima dal pittore Alessandro Araldi – un artista già affermato a Parma. Appare chiaro che Correggio compie una vera rivoluzione pittorica.
Anche la storia della stanza affrescata da Correggio è affascinante: poco dopo la realizzazione dell’opera nel monastero entrò in vigore la clausura e per secoli la Camera di San Paolo fu virtualmente invisibile. Solo alla fine del Settecento venne riscoperta suscitando grande meraviglia e diventò una tappa obbligata per tutti gli amanti dell’arte.

Camera San Paolo fregio
Col passare dei secoli il Monastero venne soppresso, le monache dovettero abbandonarlo e i tesori d’arte che custodiva vennero dispersi; gli ambienti vennero destinati ad usi diversi, purtroppo a volte inappropriati. Attualmente trovano però posto negli spazi di quello che fu uno dei più ricchi monasteri di Parma alcune importanti istituzioni: nelle sale che affiancano la Camera di San Paolo si può visitare il Castello dei Burattini; la chiesa di San Ludovico (ex San Paolo) è una galleria d’arte che ospita mostre temporanee; la Pinacoteca Stuard con le sue raccolte valorizza alcuni degli ambienti più suggestivi e antichi del Monastero; la Biblioteca Guanda e la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi si affacciano sullo storico Giardino di San Paolo ancora cinto dalle alte mura monastiche.
È proprio a partire da queste belle realtà che il Comune di Parma ha elaborato il progetto I Chiostri del Correggio con lo scopo di restaurare e valorizzare il complesso dell’antico Monastero che così finalmente tornerà ad avere un ruolo importante in città.